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Quando l'intestino ha bisogno di una mano

Il sistema digerente è uno dei più complessi del nostro organismo, ed è fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza.

Senza una macchina funzionante che possa trasformare il cibo in combustibile per il nostro corpo, non avremmo l'energia necessaria per vivere.

La ricerca ha identificato diverse correlazioni tra la salute dell'intestino e una serie di fenomeni apparentemente indipendenti da questo, tra cui la funzionalità immunitaria, la salute mentale, il riposo notturno, la funzionalità cerebrale, la salute della pelle e molto altro ancora.

In parole semplici, recenti studi hanno scoperto un collegamento tra alterazioni del microbiota e problematiche che riguardano organi o funzioni che in apparenza non sembrano legati all’intestino.

In particolare, una serie di manifestazioni piuttosto comuni che non riguardano solo l’intestino, ma anche l’umore e il sonno, la pelle e il metabolismo, potrebbero essere collegate alla salute del nostro ventre.

Vediamo insieme 5 problematiche che potrebbero essere associate al microbiota e alla salute dell’intestino.

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Che cosa sta cercando di comunicarti il tuo intestino?

Un intestino in salute contiene una comunità di microrganismi molto varia, il microbiota.

Questi microrganismi collaborano nello svolgere una serie di funzioni essenziali che vanno dalla scomposizione degli alimenti non digeriti, alla sintesi e all'escrezione di vitamine, alla produzione di neurotrasmettitori come la serotonina, al contenimento della quantità di microrganismi dannosi, e molto altro ancora.

Uno squilibrio della flora intestinale può avere conseguenze molto ampie, ma talvolta non ci pensiamo.

Negli ultimi anni le evidenze scientifiche hanno individuato un collegamento tra salute dell’intestino in termini di equilibrio del microbiota e diverse problematiche che coinvolgono, non solo l’apparato gastrointestinale e la digestione, ma anche il cervello, la pelle e il metabolismo.

Problemi gastrointestinali

Problemi come gonfiore addominale, flatulenza, stitichezza, diarrea, alitosi e bruciore di stomaco possono essere campanelli d'allarme di alterazioni dello stato di salute dell'intestino.

Questi sintomi sono tipici della disbiosi, uno squilibrio del microbiota, noto anche come flora intestinale, in seguito al quale il sistema gastrointestinale manifesta una certa difficoltà nel digerire gli alimenti e nell’eliminare le scorie in maniera efficace ed efficiente.

Infatti, in presenza di alterazioni del numero e della biodiversità dei batteri che compongono il microbiota, si perde un utile supporto per la digestione degli alimenti e l’assorbimento dei nutrienti da parte dell’intestino.

Innanzitutto, a livello dell’intestino crasso la carenza di Bifidobatteri è stata associata sia ad un aumento dei processi di fermentazione e putrefazione dei carboidrati non digeriti sia ad una diminuzione della produzione di acidi grassi a corta catena (SCFA).

Tutto ciò si traduce proprio nella manifestazione di sintomi che vanno da gonfiore addominale e flatulenza per arrivare a stitichezza o diarrea e anche manifestazioni infiammatorie.

In aggiunta, la disbiosi a livello di intestino tenue sembrerebbe determinare una diminuzione della presenza di batteri che producono enzimi essenziali per sostenere la digestione di lipidi, proteine e altri nutrienti essenziali così come di quelli che ne favoriscono l’assorbimento.

Infine, non bisogna dimenticare che in presenza di alterazioni del microbiota si crea l’opportunità per i batteri "cattivi" di poter cominciare a proliferare dato che non sono più tenuti sotto stretto controllo da quelli “buoni”.

Tale condizione a sua volta può portare a problemi più gravi, come per esempio la sovra-crescita batterica a livello di intestino tenue (o SIBO, dall'inglese small intestinal bacterial overgrowth).

Intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari sono associate a una evidente difficoltà a digerire alcuni alimenti che si manifesta con episodi di diarrea, alitosi e altri segnali di cattiva digestione che presentano sintomi spesso esagerati, simili a quelli delle allergie o sensibilizzazioni alimentari.

Diversamente dalle allergie o sensibilizzazioni alimentari, però, le intolleranze non sono associate a una risposta immunitaria.

In pratica, in caso di allergia è possibile evidenziare una risposta immunitaria, mentre in caso di intolleranze alimentari non si evidenziano tracce del suo coinvolgimento.

Si ritiene infatti che le intolleranze alimentari possano derivare da una carenza di enzimi adibiti alla digestione dei cibi a cui si può essere intolleranti.

Tale supposizione, quindi, potrebbe associare le intolleranze alimentari a una carenza dei batteri che producono questi enzimi a livello dell'intestino.

Per esempio, una carenza di batteri come il Bacillus subtilis è stata associata a una riduzione della digestione e scomposizione delle proteine del glutine a livello intestinale che favorirebbe lo sviluppo di sintomi associati all'intolleranza al glutine.

A supporto di tali osservazioni, ci sono alcune evidenze che dimostrerebbero un miglioramento della digestione del lattosio in soggetti intolleranti in seguito al consumo di “batteri amici”.

In particolare, si è evidenziato che negli intolleranti l’assunzione di lattosio da yogurt arricchito di probiotici è meglio tollerato.

Disturbi del sonno e dell'umore

La ricerca scientifica negli ultimi anni è molto attiva nello studio dell’asse intestino-cervello, un sistema di comunicazione tra il microbiota intestinale e le cellule del sistema nervoso centrale che sembrerebbe viaggiare lungo il nervo vago, il nervo che collega il cervello all’intestino a cui sono associate le sensazioni viscerali o “di pancia”, o attraverso la circolazione sanguigna.

In pratica, è stato evidenziato che il microbiota comunica con il cervello e sembrerebbe modulare i nostri desideri, i nostri stati d’animo e anche il ciclo del sonno.

In particolare, si è visto che tale comunicazione è sostenuta da molecole che in genere modulano le funzioni cerebrali, tra cui alcuni neurotrasmettitori come il GABA (acido gamma amino buttirico) coinvolto nella modulazione del sonno e dell’ansia, e come la serotonina, il neurotrasmettitore del buonumore e del sonno, e il triptofano, un suo precursore.

In particolare, si è evidenziato che il 95% circa della serotonina contenuta nell'organismo viene prodotta nell'intestino.

Un intestino in cattiva salute quindi può ridurre i livelli di serotonina cerebrali e favorire problemi come insonnia o scarsa qualità del sonno, e rendere più predisposti a stress e ansia. Il sonno e la salute dell'intestino sono quindi legati tra loro.

Alcuni studi hanno infatti dimostrato che una scarsa qualità o quantità di sonno, o un sonno irregolare, hanno, dall’altra parte, un effetto negativo sulla flora intestinale.

Problemi dermatologici

Problemi come l'eczema, la rosacea, l'acne, e la secchezza cutanea possono essere legati a una cattiva salute dell'intestino.

I danni alla parete intestinale che possono essere provocati da uno squilibrio del microbiota fanno sì che le tossine possano fuoriuscire dall'intestino ed entrare in circolo nel sangue, provocando infiammazione e irritazione in altre parti del corpo.

Per esempio, una dieta ricca di zuccheri può nutrire eccessivamente i batteri "cattivi" presenti nell'intestino, rendendo difficoltoso il mantenimento dell'equilibrio ideale.

Le abitudini di vita e alimentari possono infatti ripercuotersi sul benessere della pelle e, allo stesso tempo, su quello del microbiota favorendo o peggiorando le problematiche cutanee.

Inoltre, le alterazioni del microbiota possono attivare risposte immunitarie che a loro volta possono favorire sia problematiche della pelle di tipo infiammatorio sia l’accelerazione dell’invecchiamento delle cellule, anche quelle cutanee.

Infine, le alterazioni del microbiota sono state associate a riduzione della sintesi enterica di vitamine, in particolare le vitamine del gruppo B tra cui biotina, cobalamina, acido pantotenico, piridossina, acido nicotinico, tiamina, riboflavina e folato.

E, non a caso, la carenza di biotina è spesso associata a secchezza cutanea e a problematiche della pelle.

Tutte queste osservazioni, sembrano evidenziare una correlazione tra benessere intestinale e salute della pelle.

Problemi di controllo del peso corporeo

Abbiamo già visto che gli squilibri nella flora intestinale creano problemi all'organismo per quanto riguarda l'assorbimento delle sostanze nutritive e la sintesi delle vitamine, ma recentemente è emerso che sono associati anche all'accumulo dei grassi e alla regolazione della glicemia.

In particolare, alterazioni del microbiota sembrano essere collegate ad aumento del peso corporeo apparentemente senza spiegazione.

Il microbiota intestinale alterato infatti sarebbe stato associato allo sviluppo e alla progressione dell'obesità.

Tale osservazione emerge dai risultati di alcuni studi su persone in sovrappeso e obese in cui è stata evidenziata una disbiosi legata a una minore biodiversità del microbiota.

Ad esempio, alcuni studi hanno evidenziato che la carenza di batteri produttori di butirrato può favorire una sensazione di fame più frequente.

Il butirrato infatti stimola la produzione di ormoni intestinali che inviano al cervello impulsi che attivano il senso di sazietà.

Inoltre, numerose evidenze hanno individuato una correlazione tra ipercolesterolemia o iperglicemia e alterazioni del numero e della biodiversità dei batteri che costituiscono il microbiota intestinale.

La buona notizia: stile di vita sano e probiotici per l’equilibrio della flora intestinale

Sebbene molti dei sintomi illustrati qui sopra siano fonte di disagio e possano ridurre la qualità della vita, la buona notizia è che intervenire per migliorare la salute dell'intestino può essere di grande aiuto.

Scegliere uno stile di vita più sano – nutrendosi in modo equilibrato e consumando molta frutta fresca e verdura, dormendo abbastanza, facendo regolare attività fisica e contenendo lo stress – può dare una mano all'intestino. In aggiunta, anche l’integrazione di probiotici può essere un utile sostegno.

Molti studi scientifici hanno evidenziato che l’integrazione di probiotici, favorendo l’equilibrio della flora intestinale, costituisce un utile supporto anche nelle 5 problematiche associate a disbiosi intestinale appena approfondite.

Sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati evidenziati fino ad ora, ma sembra sempre più chiara la correlazione tra equilibrio del microbiota, benessere intestinale e salute psicofisica.

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